I MARMI DEL CASTELLO DESTINATI ALL’ALTARE DELLA PATRIA
Tra il 1867 ed il 1869 il Cav. Pietro Massardi, ricchissimo proprietario di cave a Virle Treponti (Marmo di Botticino), decide di ritirare ciò che rimane del Castello, ormai in rovina dopo la Battaglia Risorgimentale. Avvia così un’Opera di Ristrutturazione e Ricostruzione con ampliamento di tutte le dipendenze (con annesso un giardino di circa 10.000 metri quadrati). Nel 1882 Pietro Massardi, grande amico dell’Onorevole Giuseppe Zanardelli, divenuto successivamente Presidente del Consiglio Italiano, vince l’appalto per la cava dei blocchi di Marmo di Botticino e lavorazione artistica degli stessi, destinati alla costruzione del Monumento Nazionale a Vittorio Emanuele II, meglio conosciuto con il nome di Vittoriano o Altare della Patria. L’opera dell’architetto Giuseppe Sacconi, viene Assegnato alla Ditta Pietro Massardi di Treponti, con Bando del 1882.
I lavori iniziarono già in quell’anno al fine di poter posare la prima pietra nel 1885. I primi lavori avvengono nelle dipendenze del Castello. Già dal 1885 la richiesta da Roma di materiale pronto è così pressante che i Massardi realizzarono nuovi stabilimenti che permisero di lavorare ad oltre 600 operai.
Dai dati di pervenuti, una parte dei marmi lavorati e destinati a Roma hannno difetti, sfrebbiature ed incrinazioni: è per questi motivi che non possono essere utilizzati per il Complesso del Vittoriano. La Famiglia Massardi decide quindi di realizzare un’Esposizione delle proprie capacità artistiche, incastonando le Opere Marmoree nella facciata della propria Villa.