La Villa

IL CASTELLO DI TREPONTI

Il complesso viene citato da riferimenti militari Sforzeschi del XV secolo, come antica Rocca di difesa e dazio, alle Porte di Brescia. Già all’Epoca in disuso. L’Abbandono assoluto è continuato nel corso dei quattro secoli successivi, sotto il Domnio della Repubblica di Venezia, tanto che la Rocca scompare anche dalle mappe dell’Epoca.

castello treponti torreggiani

LA POSIZIONE STRATEGICA

NORD

Ex SS Gardesana

———

Salò

Riva del Garda

Valle Sabbia

SUD

Castenedolo

Montichiari

Lonato

OVEST

Ex SS Padana Superiore

———

Brescia

Milano

EST

Ex SS Padana Superiore

———

Desenzano

Peschiera

Verona

Gli austriaci al Castello Treponti
Il Bow Window voluto da De Wallerntern ed arredi dell’epoca

GLI AUSTRIACI AL CASTELLO

1840

Nel 1840 il Regno Lombardo Veneto avvia  una serie di iniziative tese a rafforzare le strutture militari all’interno del Regno al fine affrontare i continui moti di malcontento tra i cittadini.

L’Ex  Castello di Treponti ha un’ottima posizione geografica ed il Conte Joseph Breinl De Wallernstern, delegato di Vienna per Brescia, ordina una nuova costruzione, utilizzando le fondamenta precedenti.

X GIORNATE DI BRESCIA

LA BATTAGLIA DEL 26 MARZO 1849

Nel corso della 4^ giornata della Presa di Brescia, il 26 marzo 1849, la colonna Austro-Ungarica del Gen. Nugent, si sposta da Castenedolo a Rezzato. Il Nugent attrezza il Castello di Treponti come sostegno alla retroguardia.
Mentre la colonna Austriaca puntava su Brescia, questa viene affrontata a S. Eufemia (2 km da Treponti) da un centinaio di persone guidate da Tito Speri. Un migliaio di soldati austro – croati bene armati retrocede davanti all’impeto dei bresciani, che rifiutano il consiglio di sparare protetti dalle barricate, ma vogliono combattere all’aperto “alla bresciana”. Dopo alcune ore di scontri, il Comitato Bresciano, giunge, Alza Bandiera Bianca per chiedere una tregua. Gli austriaci approfittano della tregua per occupare la frazione bresciana di Sant’Eufemia e circondare i bresciani. Tito Speri assalito e derubato dai croati si salva a stento.

BATTAGLIA DI TREPONTI TRA GARIBALDI E IL GEN. URBAN

15 GIUGNO 1859

La battaglia di Treponti fu un episodio della Seconda Guerra d’Indipendenza Italiana ed ebbe luogo il 15 giugno 1859 nella Frazione di Treponti. Giuseppe Garibaldi, al comando dei Cacciatori delle Alpi, agganciò la retroguardia austriaca del Generale Urban, in ritirata verso le fortezze del Quadrilatero. Dopo sette ore di combattimento, gli austriaci proseguirono nel loro ripiegamento. Si trattò dell’unico scontro fra tutti quelli combattuti durante la Guerra d’indipendenza, dove l’esercito imperiale austriaco dominò su quello sardo.
1.400 volontari italiani caricarono 4.000 austriaci, mentre sul terreno restavano 120 volontari tra morti e feriti e 70 prigionieri.
Verso le dieci, la seconda colonna di Garibaldi prese contatto con gli austriaci tra Treponti e Castenedolo e si slanciò con impeto, facendovi retrocedere i quattromila soldati austriaci. Nella Battaglia il Colonnello garibaldino Thur fu gravemente ferito, mentre cadde sul campo il Capitano Narciso Bronzetti. Garibaldi, informato dal capitano Camozzi, accorse sul posto e ordinò la ritirata, portandosi a gruppi in catena.

castello treponti Torreggiani
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castello treponti Torreggiani
stabilimenti durante produzione marmo per altare della patria

I MARMI DEL CASTELLO DESTINATI ALL’ALTARE DELLA PATRIA

Tra il 1867 ed il 1869 il Cav. Pietro Massardi, ricchissimo proprietario di cave a Virle Treponti (Marmo di Botticino), decide di ritirare ciò che rimane del Castello, ormai in rovina dopo la Battaglia Risorgimentale. Avvia così un’Opera di Ristrutturazione e Ricostruzione con ampliamento di tutte le dipendenze (con annesso un giardino di circa 10.000 metri quadrati). Nel 1882 Pietro Massardi, grande amico dell’Onorevole Giuseppe Zanardelli, divenuto successivamente Presidente del Consiglio Italiano, vince l’appalto per la cava dei blocchi di Marmo di Botticino e lavorazione artistica degli stessi, destinati alla costruzione del Monumento Nazionale a Vittorio Emanuele II, meglio conosciuto con il nome di Vittoriano o Altare della Patria. L’opera dell’architetto Giuseppe Sacconi, viene Assegnato alla Ditta Pietro Massardi di Treponti, con Bando del  1882.

I lavori iniziarono già in quell’anno al fine di poter posare la prima pietra nel 1885. I primi lavori avvengono nelle dipendenze del Castello. Già dal 1885 la richiesta da Roma di materiale pronto è così pressante che i Massardi realizzarono nuovi stabilimenti che permisero di lavorare ad oltre 600 operai.

Dai dati di pervenuti, una parte dei marmi lavorati e destinati a Roma hannno difetti, sfrebbiature ed incrinazioni: è per questi motivi che non possono essere utilizzati per il Complesso del Vittoriano. La Famiglia Massardi decide quindi di realizzare un’Esposizione delle proprie capacità artistiche, incastonando le Opere Marmoree nella facciata della propria Villa.